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Andrea Raponi

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FTTH e altri rimedi

come far funzionare bene le cose in un mondo fatto di plasticoni.
Stories - 10 Marzo 2023

Questo sono io nell’esatto momento in cui decisi di ristrutturare completamente quella che ora e’ la mia umile dimora.

Ancora prima dei muratori, in casa mia ci e’ entrato un rack inellinet da muro, una connessione FTTC, una di backup 5g, vari apparati di rete e uno schema precisissimo di tutti i punti ethernet in casa (il wifi e’ da deboli).

E’ evidente! Da piccolo non ho giocato abbastanza con gli altri.

L’elettricista mi ha odiato con tutto se stesso, ma poi alla fine ha ben capito che i matti vanno assecondati.

Quando TIM ha deciso di portare l’FTTH in casa mia, il tecnico si e’ presentato alla porta col suo bel modem ZTE di plastica scintillante, un po’ come quando mia zia per il compleanno si presento’ con le NEGO, la copia cinese delle LEGO.

Regola numero uno del fight club delle linee dati:

๐Ÿ’ฉ MAI – USARE – GLI – APPARATI – DEGLI – OPERATORI ๐Ÿ’ฉ

Ma io questa volta decido di fare skip sulla prima regola rimandandola a tempi milgiori: “lo tengo per un attimo cosi’, adesso ho troppo da fare”

E’ proprio nei momenti di debolezza che il nemico colpisce piu’ forte!
Quando la situazione inizia a farsi intensa e cioe’ smarworking in due tutto il giorno, inizio a selfhostare dei side project, streaming massiccio la sera… la mia connessione inizia a perdere letteralmente pacchi e a degradarsi in una maniera spaventosa.

Dopo diverse e inutili segnalazioni al 187, inizio a pensare che il problema sia l’hardware del Plasticone ZTE.

Avete presente i narcotrafficanti che si maciullano le impronte digitali per sfuggire alla DEA?

Ecco e’ successa piu’ o meno la stessa cosa a me toccando il modulo SFP del modem.
Gli ingegneri del plasticone hanno ben pensato di costringere il piu’ possibile il modulo in una gabbia millimetrica contornata di plastica aderente,(๐Ÿคฌ๐Ÿคฌ๐Ÿคฌ) dove l’aria e’ un miraggio e per estrare il modulo bisogna richiedere TUTTA la pazienda degli antenati, come Goku con la sfera Genkidama.

๐Ÿ”ฅ VEDERE PER CREDERE ๐Ÿ”ฅ

Il risultato e’ che il modulo lavorando a temperature pazzesche ben superiori a quelle dichiarate dal produttore (circa 75 gradi, li ho misurati col termometro laser che uso per la pizza) degrada le performance di connessione fino a renderla inutilizzabile, oltre a far puzzare la plastica del modem.

๐Ÿ˜ฑ Bene, e ora che fare? ๐Ÿ˜ฑ

Il mio primo pensiero e’ stato che il modulo avendo lavorato a temperature cosi’ alte si fosse irrimediabilmente danneggiato, pena: cambio del modulo e giorni di disservizio per riallineare il nuovo modulo in centrale.

In ogni caso provo il salvataggio del modulo a tutti i costi (anche perche’ non ne avrei mai messo uno nuovo nello stesso plasticone) ordinando su amazon un media converter dove poter inserire in tutta comodita’ e tranquillita’ il modulo SFP.

โ„ Decisamente piu’ comoda la situazione no?! โ„

Point to point col mio custom openwrt, 4 righe di configurazione per il provider, mi sbarazzo di quel cesso di plastica e sono nuovamente online! Il modulo magicamente non e’ andato perduto e la connessione sembra essere addirittura migliore di prima, guadagnando quei 50mbps che si aggiungono agli altri 850 in down e 300 in up.

๐Ÿคจ E il plasticone si e’ salvato? ๐Ÿคจ

Non tutti i mali vengono per nuocere perche’ il plasticone ha un ottimo wifi 6 e in questo modo ho recuperato una vecchia raspberry pi che utilizzavo come access point!

Il prossimo step sara’ quello di flashare openwrt sul plasticone e trasformarlo in un access point decente,๐Ÿคญ, magari in un prossimo articolo!